Le distruzioni dell'Officina nel secondo conflitto

Numerosi i bombardamenti alleati che distrussero i reparti

Verona fu una città particolarmente colpita dai bombardamenti perchè sede di obiettivi strategici legati ai trasporti ferroviari, come il ponte di Parona, lo snodo di Santa Lucia, la stazione e l'officina di Porta Vescovo; ma questi bombardamenti avevano, come dimostrano le fonti storiche, un ulteriore scopo ed era quello di fiaccare con la forza la resistenza civile per incoraggiare l’allontanamento dai fascisti e dai tedeschi.

Le vittime contate a Verona a causa dei raid aerei alleati furono circa settecento e i più violenti sono stati il 28 gennaio del ’44 su Santa Lucia, tra i morti ci furono otto bimbi delle scuole elementari, il 28 marzo del ’44 su Porto San Pancrazio con 50 morti, con obiettivo la stazione di Porta Vescovo, e il 4 gennaio del ’45, con tre ondate in periferia e una quarta che distrusse il centro.
Il complesso ferroviario di Porta Vescovo, assieme a quello di Porta Nuova, costituiva il raccordo militare e alimentare di tutto il centro-nord e tenerlo sotto controllo era di fondamentale importanza dal punto di vista strategico; ma i bombardamenti a quel tempo, come del resto anche oggi, non erano affatto chirurgici, e a farne le spese furono anche molti civili.



Il bombardamento del quartiere di Porto S.Pancrazio
18 marzo 1944

E' interessante leggere questo libro "Il Porto, quel giorno" pubblicato a cura della VII Circoscrizione in occasione del XV anniversario del bombardamento. Il ribro riporta testimonianze dei sopravvissuti e fotografie delle distruzioni riportate dalle abitazioni e dagli edifici del quartiere.





I bombardamenti dell'officina

Nel biennio '44-'45 l'Officina, che provvedeva esclusivamente alla riparazione delle locomotive a vapore, venne sottoposta a più bombardamenti dell'aviazione alleata e che provocarono danni molto pesanti e notevoli distruzioni; le date dei bombardamenti furono 3 febbraio, 28 marzo, 13 luglio 1944, 4 gennaio e 11 marzo del 1945. Altri danni furono provocati dalle truppe tedesche in ritirata nell'aprile del '45.



Eravamo ribelli

" Eravamo ribelli " è il titolo di un libro pubblicato nel 2004 dalla Cierre Edizoni a cura di Maurizio Zingarini e con il patrocinio dell'Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea.
Vengono riportati testimonianze e racconti degli operai dell'Officina nel periodo della seconda guerra raccolti da Carlo Caleffi, Vinicio Cassini, Francesco Pagani, Cristina Piva, Bruno Silvestrini, Tiziano Dal Bianco e Antonio Tosadori, a loro volta ex dipendenti o dipendenti ancora in servizio in Officina.
Citando parzialmente la quarta di copertina " Le memorie degli ex operai dell'Officina Locomotive di Verona Porta Vescovo, ora Officina Grandi Riparazioni, ricostruiscono la vita quotidiana e il lavoro negli ultimi venti mesi di guerra, fra bombardamenti e sabotaggi, paure e illusioni, deportazioni e morte.
Un angolo visuale nuovo che inquadra una importante realtà operaia anche nei suoi rapporti con la città ".





Il bombardamento del 11 marzo 1945 in Officin